Perché è importante il microchip?

Il microchip per gatti, a differenza di quanto accade per i cani, è poco pubblicizzato e utilizzato, ma è un atto di responsabilità necessario ed obbligatorio per legge in Lombardia dal 2020.

Il microchip, risulta importante in caso di smarrimento, rapimento o scomparsa sospetta del gatto, permettendo di rintracciare rapidamente il proprietario, ma viene utilizzato anche per il controllo sanitario delle colonie feline per monitorare e gestire meglio le malattie infettive, contribuendo alla salute pubblica.

 

Cos'è il microchip?

Il microchip è una minuscola capsula di materiale biocompatibile, lunga 11 millimetri e con un diametro di 2,1 mm, il quale garantisce una soluzione permanente per l’identificazione, infatti non sbiadisce col tempo come i tatuaggi, non si può falsificare e si legge facilmente anche in animali poco docili.

Il microchip viene iniettato sottocute nella regione retroauricolare sinistra con una siringa sterile e monouso, tramite un’applicazione rapida, indolore e che non richiede anestesia, rendendola adatta anche per gatti molto giovani. Inoltre il microchip è progettato per ancorarsi definitivamente nel sottocute entro alcune ore, quindi è importante evitare di toccare la sede d'iniezione per 24-48 ore.

 

Come funziona?

Il microchip è "passivo", ossia rimane nel sottocute senza emettere segnali, attivandosi solo quando viene letto da uno scanner in possesso di veterinari, canili, gattili e Servizi Veterinari ASL. Una volta attivato, trasmette un segnale che il lettore decodifica nel codice identificativo del gatto, unico al mondo e composto da 15 numeri, così da poter identificare anche il produttore ed il Paese in cui è stato iniettato il chip.